Giugno 2018

1 giugno
Marco 11,11-26 Nessuno mai più in eterno mangi dei tuoi frutti
E noi? Noi cosa produciamo? Produciamo foglie o frutti? Mi sembra significativo, molto significativo per me contemplare questo albero che ha tante foglie ma non ha frutti. Per un albero ci sono le stagioni ma per me come discepolo ogni stagione, ogni momento della vita, è la stagione propizia per produrre frutti. E se non li produco a che servo? Signore insegnami a produrre frutti.
Se non produci frutti che senso ha la vita che tu mi doni ogni giorno?
Si yo no produzco frutos que sentido tiene mi vida, la vida que mi Dios me regala dia tras dia?

 

2 giugno
Marco 11, 27-33 Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose
È triste dare risposte condizionate da motivazioni che non hanno nulla di autentico! Motivazioni che mirano solo a salvare la propria faccia. Solo la verità ci fa liberi! Non ti accorgi che se metti al primo piano la tua faccia, la tua reputazione, crocifiggi la verità e uccidi il fratello o la sorella? Non hai mai pensato che crocifiggi la verità per cui ha ragione Gesù a dirti che neppure lui ti parla? Ti ama e non vuole che tu crocifigga la verità-
Jesus te ama y no quiere que tu mates la verdad. No quiere que tu sea servidor de la mentira porque la mentira pertenece al espiritu del mal.

 

3 giugno
Marco 2,23-3,6 Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato
Come ho bisogno di ripetere non una ma mille volte questa affermazione di Gesù: Il sabato è fatto per l’uomo… Al centro di tutto sta la persona. Non lottare per difendere idee o ideologie ma persone. Che tristezza per me giorni fa sentire tante dichiarazioni sulla politica italiana da parte di persone che il portafoglio lo hanno ben pieno. E le sento parlare contro il salario di cittadinanza e altro. Ma non ci rendiamo conto che i poveri sono sempre più poveri? Siamo proprio ciechi!
Somos de veras ciegos. No nos damos cuenta de que los pobres son siempre mas pobres. Non nos damos cuenta de que es preciso aprender a compartir.

 

4 giugno 
Marco 12, 1-12 Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna
Ancora una volta domina l’incomprensione. Gesù si riferisce al Figlio ucciso e gettato fuori. I presenti si riferiscono ai vignaioli. Nella loro risposta fanno risaltare la mentalità dell’occhio per occhio! Gesù invece annuncia il nuovo: il Figlio scartato sarà costituito pietra angolare “pietra d’angolo” e lo sarà anche per chi l’ha scartato. Dopo ogni profeta ucciso ne nascono altri come nuovi doni e opportunità. Dopo il Figlio ucciso verrà una pentecoste senza fine come dono e opportunità eterna.
De veras un Pentecostes sin fin. Nuestro Dios siempre es el Dios de la vida. Lo es para ti y para todos.

 

5 giugno
Marco 12,13-17 Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
Al Cesare appartengono le cose che si è conquistato con il dominio, l’accumulo (possesso) e il prestigio. A Dio appartengono le persone, ogni persona. Lasciate che il Cesare prenda ciò che gli appartiene. Ma non permettete mai che una persona venga sottratta a Dio. Il Cesare uccide, Dio dà la vita. Dare a Dio ciò che a Dio appartiene è dare vita, far vincere la vita.
Nunca tenemos el derecho de dejar de comprometernos para que nuestra vida sea vida para todos.

 

6 giugno 
Marco  12, 18-27 Non è Dio dei morti, ma dei viventi
Gesù rispondendo ai farisei (10,5) si rifà alla prima creazione; rispondendo ora ai sadducei fa allusione a una nuova creazione (12,25). In ambedue i casi viene stabilita la perfetta uguaglianza fra uomo e donna. In questa vita perché la loro unione fa dei due “un solo essere”; in quella futura perché l’uno e l’altro sono “come angeli”. Non dimenticare che angelo è “messaggero”, “annunciatore”. Ora e sempre il nostro Dio è il Dio della vita.
Nuestra vocaciòn es ser mensajeros, mensajeros de vita. Hoy y siempre.

 

7 giugno
Marco 12,28b-34  Non sei lontano dal regno di Dio
“Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. È facile tralasciare le prime parole riportate da Gesù. Eccole: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore”. Ascoltare è il mestiere più difficile ma è anche il mestiere più bello. Nell’ascolto fiorisce l’amore e nell’amore tutto diventa abbraccio. Abbraccia il tuo Dio, abbraccia l’umanità tutta, abbraccia la creazione e gioisci. Ma non dimenticare che nel Regno di Dio (nel sogno di Dio) c’è non chi sa ma chi vive. Quel dottore non è lontano, il samaritano, che si ferma di fronte al malcapitato, è nel regno di Dio. Passiamo dal sapere al vivere.
Es preciso vivir el sueño de Dios que es sueño de vida para todos para ser personas que viven en el Reino de Dios.

 

8 giugno  
Matteo 11,25-30 Io sono mite e umile di cuore
Gesù ha il coraggio di dire chi è e si definisce mite e umile di cuore. Io come mi definisco? Chi sono io? Che sosa è per me la mitezza? A che cosa mi fa pensare l’umiltà di cuore? E poi ho meditato su: a chi dice Gesù chi è Lui? Oggi festa del Sacro Cuore di Gesù vogliamo sentirlo questo Cuore così come lo ha sentito Daniele Comboni: un cuore che batte per l’infelice Nigrizia,per un popolo ridotto alla schiavitù.
Si, Jesus, tu Sacrado Corazon es hermoso: es un corazon que ama y que me enseña a amar

 

9 giugno
Marco  12,38-44 Questa vedova così povera ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri
I ricchi sono molti, la vedova è una. La vedova non è né lo splendore del tempio né la ricchezza del tesoro. I discepoli devono scoprire che la vedova è il vero Israele. Devono capire che il sistema è malvagio nel suo togliere ai deboli perfino la vita. Devono anche scoprire nella vedova la dignità di chi è libero di fronte a “tutto quello che ha”.
Es preciso que yo comprenda que mi vocaciòn non es dar mucho, sino darlo todo.

10 giugno
Marco 3,20-25  Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?
Siamo una nuova famiglia, una nuova parentela. Siamo la nuova famiglia, la nuova parentela perché siamo figli dello stesso Padre che dona e si dona in totalità. Siamo la nuova famiglia perché sogniamo vita per tutti e vita in tutti. Gioisco pensando che anch’io sono membro di una famiglia che nasce dal SI di Dio e dal SI mio. Oggi domenica insegnami a vivere e costruire famiglia.
Mi familia es cada hermano y cada hermana si yo los acogo y los amo con la acoguida y el amor de Dios mi Abbà-

11 giugno 
Matteo 5,1-12 Beati i misericordiosi
Il discorso della montagna inizia con le otto beatitudini che proclamano beate, una o varie persone, per ciò che sono o per ciò che fanno. Le beatitudini non sono un augurio, ma la constatazione di una felicità che c’è già nelle persone, anche se a volte l’interessato non ne ha coscienza. La felicità è sempre libertà, gratuità, dono. E non dimentichiamo che le beatitudini sono la carta d’identità di Gesù e del discepolo.
Desde el dia de hoy vamos leyendo el evangelio de san Mateos

12 giugno 
Matteo 5,13-16 Rallegratevi ed esultate
Sono belli questi due imperativi che nascono dalla promessa della ricompensa. Nel Vangelo del “se vuoi”, questi imperativi hanno una forza straordinaria, liberante. E già fin d’ora, non dimenticatelo, “voi” siete sale e luce. Sale che evita il deperimento, luce che rende possibile il nascere della vita. Senza il credente, il mondo deperisce e nel mondo non fiorisce la vita.
Si falta el creyente en el mundo no florece la vida.

13 giugno 
Matteo 5,17-19 Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento
Non per annullare, non per conservare, ma per scoprine il senso più vero e più profondo. Il cuore di tutto è la vita. La legge è per fare crescere la vita e raggiunge questa sua finalità quando ci sono donne e uomini che sanno scoprirne e viverne il senso più vero e profondo. Chi semplicemente esegue, è schiavo e non avrà mai la gioia. Colui che scopre e vive il senso più vero e profondo della legge, è persona libera e protagonista di futuro.
La vida es el corazon de todo. Nuestra misiòn es que crezca la vida y la vida para todos.

14 giugno 
Matteo 5,20-26 Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui
Tutti siamo in cammino e tutti abbiamo bisogno di avvicinarci tra di noi. Come possiamo sederci attorno alla stessa tavola se guardiamo nella stessa direzione ognuno con i propri occhi? Ma perché è urgente metterci d’accordo? Per nessuno ci può essere futuro se non colmiamo gli abissi tra Nord e Sud, tra Occidente e Oriente, tra popoli e culture, tra generazioni e categorie sociali.
Si, de veras, es preciso vernos como personas que caminan y en este caminar viven construyendo cercania, solidaridad.

 

15 giugno 
Matteo 5,27-32 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via
Tutto nasce dal cuore, è lì dove c’è la radice del bene o del male che diventano il tuo bene o il tuo male; ciò che ti libera o che ti lega. Ciò che ti fa vivere o ti uccide. Stai attento ai tuoi pensieri, perché diventeranno parole. Stai attento alle tue parole, perché diventeranno azioni. Stai attento alle tue azioni, perché diventeranno abitudini. Le abitudini forgeranno il tuo carattere, il carattere formerà il tuo destino e il tuo destino sarà la tua vita.
Cuida tu modo de pensar, cuida tus palabras, cuida tu actuar, cuida tu modo de vivir. Que en ti todo sea autencidad, camino de amor.

 

16 giugno 
Matteo 5,33-37 Il vostro parlare sia “sì, sì”; “no, no”; il di più viene dal maligno
La legislazione precedente viene annullata. Quando si dice “sì”, che sia “sì”; quando si dice “no”, che sia “no”. Non esistono più “se” o “ma”. C’è solo spazio per donne e uomini nuovi,  limpidi e trasparenti. C’è solo spazio per il discepolo che la parola la pronuncia per creare e non per distruggere; per aprire orizzonti e non per legare.
Nuestra vida debe ser una vida como la del Dios nuestro Abbà: una vida vivida en autencidad. No hay cupo per la medias medidas..

17 giugno
Marco 4,26-34 Il seme germoglia e cresce
Quanta fiducia nasce in te se ascolti questa parabola che esce dal cuore di Gesù. Il seme germoglia, il seme cresce, il seme dà frutti. La nostra missione è: seminare, annunciare, testimoniare. Non siamo chiamati a raccogliere ma a seminare. Ed è bello contemplare il seme che germoglia e cresce. Contemplalo.
Contemplar la semilla que cresce si se hace arbolito. Busca ver en el mundo, en ti y en tu misma familia el bien, la vida, que crece.

18 giugno 
Matteo 5,38-42 Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra
Il rifiuto della violenza può esigere la rinuncia a ciò che si potrebbe considerare un legittimo diritto. Il discepolo non risponde alla violenza con la violenza o con altra forma di rappresaglia. Ma neppure questo basta. Gesù ci dice di vincere il male con il bene e san Paolo lo esplicita nella lettera ai Romani (12,21) “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”. Animo!
Nunca podemos caminar por el sendero de la violencia. Siempre es posible con la fuerza del Espiritu decir SI. Es lo que hace nuestro Dios. Lo que hace Jesus que siempre hace lo que hace el Padre.

19 giugno 
Matteo 5,43-48 Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori
Una giustizia che supera quella degli scribi e dei farisei, una perfezione come quella del Padre vostro celeste sono rispettivamente il punto di partenza e il punto di arrivo delle sei “antitesi: vi hanno detto, ma io vi dico. Ed è bello scoprire che il nuovo frutto dell’ “io vi dico” porta all’amore per i nemici che non esistono più, perché tutti siamo sorelle e fratelli che abbiamo fame del pane della misericordia.
Para el discipulo non hay enemigos sino solo hermanas y hermanos, persona que necesitan amor.

20 giugno  
Matteo 6,1-6.16-18 Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te
Non fa male chi prega per farsi vedere o fa l’elemosina perché gli altri se ne accorgano. Ma Gesù insegna una strada migliore: una preghiera e un’elemosina che sono prima di tutto un incontro con il Padre. E poi mette in guardia dai pericoli della vanagloria e dell’ostentazione che ti separano dall’altro e non portano alla comunione, ma alla separazione; non costruiscono solidarietà ma dominio e sfruttamento.
Si yo busco a mi mismo que pasa? Que me aparto y entre el otro y yo se levanta un abismo.

 

21 giugno  
Matteo  6,7-15 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani
Nella Didaché, scritta alla fine del primo secolo, leggiamo a riguardo del Padre Nostro: “Lo reciterete tre volte al giorno”. Gesù chiamava Dio con il nome di Padre (Abbà) e rendeva partecipi i discepoli della sua esperienza, invitandoli a pregare come lui, con un atteggiamento semplice e fiducioso come il suo; con cuore di figlio amato che, abbracciato dal Padre, abbraccia il mondo.
È hermoso decirle a Dios “Abbà”. Eres hijo e hijo amado. El otro es hijo e hijo amado. Nada puede separarnos los unos de los otros.Somos hijos.

 

22 giugno
Matteo 6,19-23 Dove è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore
Gesù continua a parlare seduto  sul pendio del monte e i discepoli sono seduti attorno a lui. E Gesù dice loro ma lo dice anche a te: se le beatitudini non sono il tuo tesoro stai pur cento che il tuo cuore sarà altrove. E se il tuo cuore è altrove non costruirai il nuovo, non porterai avanti il sogno di Dio nel mondo.
Nadie puede llevar adelante el sueño de Dios, sueño de vida para todos, si su riqueza no son las bihenaventuranzas.

 

23 giugno
Matteo 6,24-34 Non preoccupatevi del domani
Ho ascoltato che non è possibile fare un nuovo passo in avanti se un piede non è ben appoggiato su un punto solido. Puoi alzare un piede se l’altro non è ben appoggiato. Vivi in profondità il presente e potrai camminare verso il futuro. Il nuovo rimane una vuota illusione per chi non vive il presente.
No tiene miedo la persona que vive el momento presente confiadamente.

24 giugno 2017 
Luca 1,57-66.80 Giovanni è il suo nome
Il nome Giovanni significa: “dono o grazia di Dio”. Quello di Giovanni è un nome simbolico ed è bello che questo nome venga indicato sia dalla madre che dal padre. Dio come dono è l’esperienza bella che deve fare ciascuno di noi scoprendo in ogni persona e in ogni cosa l’intervento del Dio che è dono, grazia. Chi scopre questo non penserà mai alla fuga o alla disperazione..
El nombre Juan significa “regalo, gracia de Dios”. Quien sabe ver en el otro un regalo de Dios nunca serà una persona que huye o que vive en lo negativo.

25 giugno
Matteo 7,1-5  Non giudicate. Togli prima la pagliuzza dal tuo occhio
Pagliuzze e travi. Quanto pesano, quanto misurano le une e le altre. Certo entrambe disturbano, danneggiano e falsano la visione della realtà. Guardando al pianeta terra oggi, dove sono le pagliuzze e le travi? Saranno più nel Nord opulento e fabbricante di armi o nel Sud denutrito e diviso da interessi che vengono da lontano. Lìberaci dalle pagliuzze e dalle travi.
Tu Señor me pides algo que sin la fuerza del Espiritu yo no puedo hacer. Ni la veo. Tu eres maravilloso mi Señor Jesus.

 

26 giugno 
Matteo  7,6.12-14 Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita
Leggendo quanto Gesù dice ai discepoli, viene alla mente che è brutto vivere dentro una superficialità che svuota l’esistenza e crea un malessere e un’insoddisfazione, che si traducono in frustrazione. Il malessere e l’insoddisfazione di non amare. Dove non c’è amore, tutto diventa impossibile. Guardiamo con passione il mondo e l’amore che cerchiamo, doniamolo condividendolo nella gratuità.
Donde falta amor todo llega a ser imposible.

27 giugno 
Matteo  7,15-20 Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco
L’albero che non produce frutti buoni non ha futuro. La persona e la società che non produce giustizia e pace, non ha futuro. La nostra debolezza è il non scegliere la vita per tutti e per ciascuno. E se è vero che ci si deve guardare dai falsi profeti, è altrettanto vero che si devono stimare i profeti autentici, che Dio continua a inviare anche oggi e in ogni gruppo umano (Luther King, Gandhi, Oscar Romero, Malala, papa Francesco, …)
Quien no produce justicia y paz no tiene porvenir. La plenitud de vida la encuentars si vives amando.

 

28 giugno
Matteo 7,21-29 Entrerà nel regno dei cieli colui che fa la volontà del Padre
La volontà del Padre, la volontà dell’Abbà, è vita, vita in pienezza, vita eterna, vita per tutti. Fare la volontà del Padre è metterci in cammino sulle strade del mondo e gridare l’amore facendo esplodere la pace. Con te o Gesù, uomo di Nazaret, noi ci mettiamo in cammino facendo la volontà del Padre per dire a tutti, anche alla creazione, che il nostro Dio è il Dio della vita.
Nuestro Dios es el Dios de la vida. Cumplir su voluntad es comprometernos paras que la vida florezca en el mundo entero.

29 giugno   
Matteo  16,13-19 E io dico a te: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa.
Ci troviamo nella Galilea vicino alle sorgenti del Giordano. È questo il momento di passare dal “dicono”, a una convinzione personale. Il discepolo deve ormai dare una risposta in cui si assume la responsabilità di quanto dice. Non è consentito rifugiarsi nel pensiero altrui, fosse anche il più avvincente, il più sicuro. Fino a questo momento, la professione di fede è basata su citazioni della Scrittura. Da qui in poi, sarà basata sulla parola del discepolo. Nella misura in cui il discepolo dà questa testimonianza, sarà beato. “Io credo perché Gesù mi ha incontrato e io l’ho accettato come l’unico Signore della mia vita”, afferma convinto Manuelito
Quien edifica, quien construye es Jesus. Y Jesus construye sobre la piedra que es Pedro, que eres tu. Bendito sea Jesus el Señor

 

30 giugno
Matteo 8,5-17 Molti verranno dall’oriente e dall’occidente
Il centurione che va incontro a Gesù all’entrata di Cafarnao viene dall’occidente. È il primo di un’infinità di uomini e di donne che incontrando Gesù incontrano la vita. Oggi salutiamo e accogliamo a braccia aperte i nostri fratelli delle giovani Chiese di ogni continente. Nel loro entusiasmo scopriamo che è bello incontrare Gesù, il dono del Padre. Nel loro impegno brilla la forza dello Spirito.
Vamos dando un fuerte abrazo a las iglesias jovenes de Africa y de Asia.